George Elizabeth - Ispettore Linley 17 - 2012 - Un castello di inganni by George Elizabeth

autore:George Elizabeth [George Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, General, Mystery & Detective
ISBN: 9788830433908
Google: XX0gnwEACAAJ
Amazon: 883043390X
editore: Longanesi
pubblicato: 2012-01-01T23:00:00+00:00

Milnthorpe

Cumbria

Dopo il suo incontro del giorno precedente con Nicholas Fairclough nella piazza del mercato, Zed Benjamin aveva cercato di rendersi invisibile. Per sua fortuna sulla piazza c’erano molte bancarelle che gli avevano permesso di non essere visto dalla vetrina del caffè dove stavano Nicholas e la donna di Scotland Yard. Così non aveva dovuto fare altro che aspettare qualche minuto che uscisse anche la donna. E vedere dove andava era stato un gioco da ragazzi, visto che si era trattato della Crow and Eagle, all’incrocio tra la strada principale e quella che portava ad Arnside. Così quel giorno, di buon mattino, Zed aveva parcheggiato poco lontano da una filiale della NatWest e passeggiava"davanti al bancomat, con gli occhi sulla locanda, in attesa di veder uscire la donna. Questo gli aveva attirato molte occhiate sospettose da parte di chi entrava e usciva dalla banca e anche qualche parola poco cortese dagli utenti del bancomat. Addirittura una vecchia gli aveva puntato il dito contro il petto, dicendogli: «Gira al largo, giovanotto, altrimenti chiamo la polizia... io li conosco quelli come te...» Allora aveva cominciato ad augurarsi che si muovesse qualcosa sul versante Scotland Yard, altrimenti si sarebbe ritrovato in cella con l’accusa di vagabondaggio.

Aveva fatto la sua telefonata mattutina a Yaffa e ci stava pensando: lei non aveva ricambiato i suoi bacetti, e la ragione era che, non essendoci sua madre nella stanza, non era necessaria nessuna manifestazione di affetto. In più, era saltato fuori che stavano sorgendo dei problemi con Micah a Tel Aviv, il quale a quanto pareva si stava stancando di giocare al fratello. Parlando con lui, Yaffa aveva usato l’aggettivo «attraente» riferendosi a Zed, e la cosa non era piaciuta. E mentre Zed si soffermava su quell’«attraente» riferito a lui, lei aveva proseguito dicendo che, purtroppo, doveva cominciare a prendere in considerazione la possibilità di cambiare alloggio. Era parecchio fuori di sé, così Yaffa aveva definito lo stato d’animo di Micah. Temeva che la preoccupazione per il loro rapporto potesse nuocergli negli studi e questo, per uno studente di medicina, era inaccettabile. Ma sai com’è quando un uomo diventa sospettoso nei confronti della sua donna.

In realtà, Zed non aveva la più pallida idea di come fosse, visto che aveva passato la maggior parte della sua vita di adulto a cercare di evitare le donne.

Riteneva di poter tenere buono il suo fidanzato ancora per un po’, aveva detto Yaffa, ma solo per un po’. Poi avrebbe dovuto traslocare o tornarsene a Tel Aviv.

Zed non aveva saputo cosa dire, non era certo nella posizione di pregarla di restare. Non era nemmeno sicuro del perché gli fosse venuto il pensiero di pregarla di restare. Eppure era quello che gli era rimasto sulla punta della lingua alla fine della loro conversazione. Non aveva lontanamente pensato di dirle: «Allora, fa’ buon viaggio», e questo sì che l’aveva sorpreso.

Lei aveva riattaccato prima che lui potesse dire qualcosa. Zed avrebbe voluto richiamarla e dirle che avrebbe sentito terribilmente la sua mancanza, che non doveva interpretare

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